La Vicenza che conta… nel 1500

Il Pigazzetta, rivista on line del liceo classico A. Pigafetta, Vicenza
VENERDÌ 1 FEBBRAIO 2013

Alla scoperta della vita dei nobili vicentini, tra sghiratti e amori difficili
di Sara Adami

E’ ormai da qualche anno che la Banca Popolare di Vicenza offre agli studenti la possibilità di approfondire le proprie conoscenze grazie al “Progetto scuole”. Questa iniziativa permette ai ragazzi di conoscere qualcosa in più sulla storia di Vicenza, i suoi illustri personaggi vissuti nei secoli passati. Per permettere questo viaggio, la Banca Popolare apre gratuitamente nei giorni di martedì, giovedì e venerdì dalle ore 9.00 alle 12.30 le porte della sua sede di Palazzo Thiene in contrà San Gaetano di Thiene, nel centro storico della città.

Noi alunni della classe 4Ds del liceo Pigafetta, abbiamo preso parte al progetto “Dame e cavalieri”, percorso in linea con il programma di quarta che unisce letteratura, storia dell’arte e la storia.

Questo itinerario li ha portati a scoprire alcune curiosità sulla vita nobile vicentina della seconda metà del 1500, anno in cui la città faceva da palcoscenico a un teatro di scontri tra famiglie ricche e potenti, storie d’amore difficili e decisioni importanti prese per convenienza. Proprio di questo ha raccontato l’attrice Martina Pittarello la quale, attraverso una breve rappresentazione teatrale con coinvolgimento dei ragazzi, ha narrato la storia di alcuni famosi personaggi dell’epoca. Come quella di Cecilia Chiericati e Francesco Franceschini, amici dei Thiene, ostacolati nel loro amore ma aiutati da un uomo misterioso.

 

Oltre che da Martina, i ragazzi sono stati accompagnati da Chiara Franceschini, archeologa che ha illustrato la storia del palazzo, i quadri presenti e che ha reso il tutto interessante indicando riproduzioni di oggetti tipici del tempo e utilizzati da nobili e ricchi mercanti. Tra questi gli studenti ricordano lo sghiratto, accessorio femminile indossato dalle più altolocate nobildonne vicentine con la funzione di rilasciare una scia profumata o una bambolina di pezza che fungeva da manichino nella commissione di un vestito.

“E’ stato particolare, mi è sembrato tornare indietro nel tempo e di poter apprezzare e toccare in prima persona quello che avevamo trattato sui banchi di scuola”, racconta Federica, una studentessa. “Mi aspettavo la solita visita guidata, seduti ad ascoltare una serie infinita di nomi e di date quando invece è stato coinvolgente e divertente” afferma Eleonora. Anche tutti gli altri ragazzi sono rimasti entusiasti dell’esperienza e consigliano di non perdere questa occasione, utile per viaggiare nel tempo e nella storia della propria città. Per di più gratis!